Sostegno alla Famiglia

sostegno psicologico alla famiglia bergamoCi sono famiglie estremamente complesse: perché i genitori hanno età e/o culture molto diverse; perché sono famiglie miste o ricostituite o famiglie di fatto; perché i genitori entrano in crisi e si separano, perché uno dei due partner viene a mancare, e così via. Nei momenti di crisi queste famiglie rischiano di andare alla deriva e i figli, se ci sono, rischiano di subire gli effetti più gravi della crisi in atto. Che fare?

La coppia originaria, Thomas e Guera (italo-tedesco lui e italo-argentina lei), entrambi bilingui (italiano-tedesco/italiano-spagnolo), laureati, lui 38 anni, dirigente per conto della ditta di famiglia, lei 35, casalinga, 3 figli. Ad un certo punto si separano. Non erano sposati, ma una coppia di fatto. Lui ha una nuova compagna, ma secondo gli accordi presi  a suo tempo con Guera, deve provvedere al mantenimento della famiglia. La nuova compagna di Thomas, Lise, tedesca, non tollera che il suo compagno invii troppi soldi a Guera. Non avendo molto “potere” su Thomas, insiste perché si sposino. Lise ha due figli adolescenti dal matrimonio precedente. Guera trova a sua volta un nuovo compagno, Piero, da cui ha un figlio, il suo quarto figlio. La coppia originaria, che si mise insieme nella modalità della “famiglia di fatto”, ora non esiste più; quella coppia non può essere propriamente definita “coppia coniugale”, in quanto manca la formalizzazione matrimoniale. Tuttavia, “di fatto”, ne ricalca le caratteristiche, tanto è vero che restano  i vincoli ad essa afferibili e normati dalla legge, ad esempio gli obblighi di mantenimento. Che fare, come “regolamentare” diritti e doveri in questo gruppo familiare che si interseca in alcune sue parti (i 3 figli di Thomas e Guera) e i cui conviventi originari sono andati successivamente ad incrociarsi con altri gruppi familiari, sia facendo nuovi figli (Guera), sia adottando figli già nati (Thomas nei confronti dei figli di Lise)?

Noi lasciamo sgrovigliare la matassa dei diritti e doveri reciproci ai legali; tuttavia da una complessità come quella descritta nell’esempio citato, si può certamente intuire quali difficoltà di rapporti e di relazioni intersoggettive possano instaurarsi in un gruppo familiare così ricomposto. E, si badi bene, abbiamo scritto “gruppo” familiare e non” gruppi” in quanto, benché Thomas stia ora in Germania con sua moglie e Guera in Italia con Piero, ciascuno dei due, in modo più o meno diretto, è in contatto anche con i figli degli altri, in quanto i 3 figli + 1 di Thomas e Guera e i 2 figli di Lise si conoscono e, per ragioni diverse, si frequentano. Guera si è trovata a fare da “mamma” ai figli di Lise e Lise ai figli di Guera. Come svolgere il lavoro genitoriale in situazioni simili? Quali diritti e doveri morali seguire, in assenza di orientamenti legali? Si va di “buon senso”? Che si intende per “buon senso”? E come applicare il “buon senso” con Tilda, secondogenita di Lise, nata con una malformazione cardiaca importante, per cui non può fare alcuno sport, mentre tutti i figli di Thomas e Guera sono sportivi agonisti? E come regolarsi con Bobo, primo figlio di Thomas e Guera, che è portatore di una forma importante di dislessia, fa molta fatica a seguire le lezioni scolastiche e ora non vuol più andare a scuola? Per non parlare delle tre lingue in gioco: italiano, tedesco e spagnolo! Che ne sarà dei figli? E del loro disagio?

Quella qui sopra descritta potrebbe apparentemente sembrare una situazione-limite, ma non è così. Non solo sono moltissime le situazioni, la cui complessità presenta problematiche a volte mai viste prima; in più esse sono spesso di difficile gestione, per i membri di appartenenza, in quanto vi convergono ruoli plurimi e diversi, spesso “nuovi” e compresenti, che si intersecano, su piani relazionali dalla variegata sfaccettatura, con abitudini, punti di vista, modalità organizzative, che sono spesso significativamente distanti e non perché ci sia una ragione assoluta e un torto assoluto, bensì perché i molteplici livelli di rapporto, in gioco fra loro, tendono a sovrapporsi e a confondersi, offuscando la possibilità di capirne le dinamiche.

Nel nostro Centro siamo abituati ad avere a che fare con “matasse aggrovigliate”, con “bandoli smarriti”, con “storie” di cui si potrebbero scrivere due o tre libri alla volta…!

Non esitate, provate a chiamarci o a descriverci un problema che vi sta attanagliando, forse potremmo già darvi a breve qualche “dritta” interessante e immediatamente “spendibile”. Non vi costa niente, la prima consultazione è gratis.

Rivolgersi al nostro Centro di Consulenza per la Famiglia

Presso il nostro Centro di Consulenza per la Famiglia con sede a Bergamo, abbiamo molta esperienza in caso di problematiche complesse.Se vi sentite sperduti, senza punti di riferimento, incerti sul da farsi o talmente arrabbiati da non poterne più, vi invitiamo a sospendere qualsiasi pensiero e a trattenere la rabbia.Venite a parlarne con noi! Avrete la possibilità di fare una consultazione gratuita, per incominciare ad inquadrare il problema.Se invece preferite scriverci un’e-mail e porci il vostro quesito, anche questo è possibile sempre gratuitamente: siamo disponibili a darvi le prime indicazioni che potrebbero esservi utili, anche on line.

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